
C’è questo fatto che prendiamo come buono,ma non sempre è così, anzi, mi verrebbe da dire che non è quasi mai cosi, il fatto che “se lo pensi”, dai per scontato che sia giusto,che solo perchè è nato “da dentro”sia qualcosa da seguire e a cui dare valore. Partiamo dal presupposto che la maggior parte dei pensieri dell’essere umano, sono altamente disfunzionali, dettati da traumi o ferite nascoste, imparare a pensare significa iniziare a fare un discernimeto dei pensieri automatici che ci svegliamo ad osservare,alcuni potranno essere visti subito, altri magari avranno bisogno di anni per essere visti realmente.
Dare il giusto spazio all’osservazione di ciò che circola nella mente, fa parte del bagaglio di chi si desta per attimi,dai programmi che ci formano, non bisogna più dare per scontato che ciò che si pensa sia corretto o giusto, ma che sia l’insieme di molte proiezioni a cui ci si è solo abituati. Se si inizia ad osservare, per un pò di giorniquello che passa attraverso la mente, si rimane stupiti, dalle vibrazioni basse che questi emanano, visto che è il subconscio a continuare ad attirare pensieri, proiezioni, idee, simili alle vibrazioni che emettiamo nel profondo , perchè ciò che pensiamo,lo emaniamo, in varie dimensioni.
il Praticante sentirà il bisogno di imparare quando è in uno stato funzionale, armonico, o quando è disfunzionale, per iniziare questo approccio alle varie densità di pensiero, si può iniziare a capire cosa realmente si sta pensando, attraverso delle semplici domande :
“e’ tutto vero quello che mi sto dicendo ?”
“questo pensiero mi eleva o mi impoverisce?”
“che film è questo ?”
semplici domande, da porsi, per iniziare ad analizzare quanto si è coerenti alla verità che possiamo percepire, per poi semplificare il pensiero, più il pensiero diventa semplice, più connessioni ed intuizioni possono collassare nel piano della nostra coscienza . I pensieri, non devono essere per forza positivi e stimolanti, ma è bene cercare di renderli il più veri possibili,senza infangarli con la nostra opinione personale, più si mette importanza personale in ciò che si pensa , quindi fare i giochi dell’ego, più si perde energia .
Il discernere se quello che si pensa è “spazzatura” o “materiali da conservare”, lo si può imparare abbastanza velocemente, anche perchè, con questa attenzione, si inizierà a percepire l’energia del pensiero stesso e a furia di praticare attenzione a ciò che si pensa di produrre sul piano mentale, se ne sentirà anche l’immediata impressione o onda di forma.
Con questa pratica che si può affinare a piacere,verranno alla luce sottigliezze alla percezione, come densità della materia del pensiero,la costituzione della materia di pensiero,se pesante o leggera,il perdurare del pensiero,se è stato ripetuto, oppure si può dissolvere facilmente, elementi che serviranno poi per la trasmutazione di ciò che si è creato nel tempo.
Auguro a chi ha dedicato qualche minuto del suo tempo a questo articolo,una degna indagine nel suo piano mentale .
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